Riposa adesso sulle amate cime
e goditi la pace che è dei buoni.
A te che tanto hai dato giunga infine
l’abbraccio del Signore ed i suoi doni.

Guardo Tassodine e mi torna in mente
quel tempo e l’entusiasmo con mio padre,
concordi, per rifare stabilmente
la chiesa dedicata a nostra Madre.

Alpini dentro il cuore e nelle mani,
capaci di ridar vita e speranza
a chi non vede luce nel domani,
a chi ha subito il male in abbondanza.

Il vivere per gli altri era il tuo credo,
donando ogni minuto alla tua gente
col cuore e con l’esempio, e in questo vedo
chi tanto da, riceve immensamente.

Hai sempre detto che la tua salvezza,
quando sei stato colto dalla scossa,
fu per don Gnocchi, e questa tua certezza
è frutto della fede che s’indossa.

Tu volontario, ma per vocazione,
di tante iniziative elaborate
col cuore aperto alla condivisione,
sei stato mente e braccia illimitate.

Or sei andato avanti, forte alpino,
sempre davanti a tutti, amico mio,
lasciandoci incompiuto quel cammino
tracciato in questa vita, Sperandio.

E tocca a noi, con la tua dedizione,
finire quel lavor che resta ancora.
In ciel riposa e dai consolazione
a chi t’ha amato e ti ricorda ognora.

 

04 aprile 2007