A te, che nella breve giovinezza
sei stata vice mamma per noi tutti,
offrendoci la forza e la dolcezza
d’un grande affetto, nei momenti brutti;
a te, che fosti sposa e quindi mamma
per dare vita e amore a questi figli,
al fianco di Luigi, e un grande dramma
troncò un’unione, salda nei perigli;
a te, che ancora giovane e vitale,
l’hai poi amato dentro i tuoi nipoti,
a ricordare che l’amore vale
perché rende felici i giorni vuoti;
a te, che per gran tempo hai convissuto
con chi ci ha tanto amato, nostra madre,
per dirle il nostro grazie e darle aiuto,
prima che riabbracciasse nostro padre;
a te, che hai lavorato settant’anni,
che hai faticato a vivere la vita,
con tanto amore ma con tanti affanni,
sapendo che ancor non è finita;
a te, Ermellina, che hai dato tanto
e forse hai ricevuto un po’ di meno,
resti il sorriso a vincere sul pianto:
t’aspetta ora un futuro ognor sereno.
24 settembre 2006
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